Sistemazione idraulico-forestale del vallone delle fronde

Gaveta in calcestruzzo armato rivestita in pietra di trani

Il progetto posto a base di gara prevede la realizzazione di 6 briglie costituite da gabbioni. La concorrente, come migliora/integrazione al progetto, propone la realizzazione della gaveta delle briglie con una soletta di calcestruzzo armato gettato
in opera. Tale opera si rende necessaria, al fine di aumentare la durabilità e i livelli prestazionali delle briglie. Infatti, per le briglie costituite da gabbionate, i fenomeni di usura ad opera della corrente sono limitati alla gaveta. In questa zona, il fluire delle
acque, comporta una degradazione progressiva della rete metallica che costituisce lo scatolare dei gabbioni. Realizzare una soletta di calcestruzzo armato, permetterà di evitare questo fenomeno di
degradamento, aumentando notevolmente la durabilità dell’opera e abbattendo drasticamente la possibilità di rotture o malfunzionamenti del sistema di briglie.


Al fine di integrare in maniera efficace l’opera nel contesto rurale di cui farà parte, si propone il rivestimento della gaveta in calcestruzzo armato con lastre di Pietra di Trani.

Controbriglia in legname e pietrame

Come ulteriore miglioria/integrazione al progetto posto a base di gara per aumentare l’efficienza e la durabilità delle briglie previste, la concorrente propone di realizzare, a valle di ciascuna delle 6 briglie, una controbriglia, per un totale di 6 controbriglie.


La controbriglia è una briglia di modesta altezza sull’alveo costruita poco a valle di una briglia di rilevante altezza allo scopo di creare, al piede di essa, un cuscino d’acqua in grado di attutire l’impatto della lama stramazzante al fine di salvaguardare
la stabilità della fondazione. La controbriglia è dotata di una gaveta delle stesse dimensioni della gaveta della briglia. Altezza della controbriglia e distanza dalla briglia sono determinate sulla base di un calcolo fondato sul principio che il dispositivo deve contenere la vena d’acqua stramazzante dalla briglia e permetterne la diffusione in modo che la corrente si trasformi da veloce a lenta superando la gaveta della controbriglia.

Al fine di meglio integrare l’opera nel contesto rurale, si propone di realizzare tali controbriglie in legno e pietrame, nella configurazione a parete doppia.

Pavimentazione del fondo dell’alveo

Al fine di migliorare ulteriormente l’efficienza dell’opera, la concorrente, come miglioria/integrazione, propone la realizzazione di una pavimentazione tramite massi ciclopici del fondo dell’alveo, intasati nei vuoti con materiale
legante. La realizzazione della pavimentazione del fondo, insieme alla realizzazione delle controbriglie, si ritiene una lavorazione importante per
evitare il dilavamento del fondo dovuto alle forti velocità previste in fase di analisi progettuale. Evitare il dilavamento a valle delle briglie, oltre a ridurre
l’eventualità di trasporto di materiale a valle, consentirà di scongiurare la possibile instabilizzazione della base delle briglie a monte dovuta all’asporto del fondo dell’alveo appena a valle della briglia stessa.

Vagliatura del terreno di scavo

La concorrente, come miglioria/integrazione al progetto posto a base di gara, al fine abbattere l’inutile spreco di materie prime, intende, ove possibile, sfruttare il terreno proveniente dalle operazioni di scavo.


In primo luogo verrà effettuata una verifica di non contaminazione tramite un’analisi sulla frazione terrosa di dimensioni inferiori a 2mm dei parametri
indicati nella Tabella 1 dell’Allegato 5 al Titolo V della Parte IV del D. Lgs. n.152/2006 e successive modificazioni e integrazioni.


Qualora fosse accertata la bontà del materiale terroso, la concorrente intende eseguire operazioni di vagliatura al fine di separare il pietrame dalla frazione
terrosa. Il materiale lapideo ricavato, se ritenuto di forma e dimensioni adeguati, verrà poi riutilizzato per la realizzazione delle gabbionate dei materassini e della pavimentazione del fondo dell’alveo.

Sentiero in terra stabilizzata

Come miglioria/integrazione al progetto posto a base di gara, al fine di aumentare la fruibilità dell’area, permettere le operazioni di manutenzione in maniera più semplice e aumentare l’attrattività della zona, la concorrente propone la realizzazione di un sentiero in terra stabilizzata con uno stabilizzante ecologico, del tipo Stabilsana. Tale sentiero si svilupperà per una lunghezza di 150 metri e una larghezza di 2 metri, lungo l’argine dell’alveo. Al fine di garantire un’adeguata protezione, verrà inoltre installata una staccionata dell’altezza di 1.20 m realizzata con paletti di castagno del diametro di 6-8 cm.

Realizzazione di area attrezzata

Al fine di aumentare la fruibilità e l’attrattività dell’area oggetto d’intervento,
la concorrente, nel piazzale realizzato con terra stabilizzata, propone la
realizzazione di un’area attrezzata per pic-nic composta da:

  • 2 cestini portarifiuti;
  • Segnaletica verticale in legno da posizionarsi lungo il tragitto ed in
    prossimità dell’area attrezzata stessa.
  • 4 tavoli da pic-nic;

Rifacimento della strada di accesso

Come miglioria/integrazione al progetto posto a base di gara, la concorrente
propone il rifacimento del manto stradale del tratto viario che conduce
all’area oggetto di intervento. In particolare, le lavorazioni offerte
consteranno in:

  • Fresatura di 3 cm del manto stradale esistente;
  • Trasporto a discarica del materiale fresato;
  • Realizzazione del nuovo strato di usura dello spessore di 3 cm.

Il tutto si estenderà per una lunghezza di 300 metri e una larghezza media di
6 metri, ovvero le dimensioni della strada di accesso sul lato est.

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